7 settembre 2013

Armida Pupa Nardi e Lucio Scardino ospiti a TAG – FESTIVAL DI CULTURA LGBT

ARMIDA PUPA NARDI è una poliedrica artista fiorentina dal nome tassesco e dallo spirito indomito: a lungo operante nel campo della moda, è stata nel contempo apprezzata attrice teatrale e, da una quindicina d’anni, si dedica alla pittura.
Nel suo studio fiorentino di borgo San Frediano ha “catturato” idealmente una serie di splendidi corpi maschili, li ha studiati, denudati e trasposti sulla tela, presentando la serie completa dei BODIES a TAG – FESTIVAL DI CULTURA LGBT, dopo le anteprime parziali in mostre tenute a Bratislava e a Firenze.
 

Si  tratta di una ventina di grandi dipinti a olio su tela, eseguiti nell’ultimo biennio: figure atletiche e robuste che si stagliano nello spazio compositivo esibendo orgogliosamente muscoli e genitali, stando in piedi o seduti, affiancati alle proprie scarpe o ad altri oggetti, talora evocando figure del Mito.
È questo il caso dei due quadri ispirati a san Sebastiano, il pretoriano convertito al cristianesimo e quindi martirizzato con le frecce: amatissima icona gay, il santo-soldato nelle opere della Nardi diviene un eroe muscoloso, la cui maschia bellezza non è offuscata in alcun modo dalle ferite e dai dardi che ne lacerano la forte anatomia.
Un altro paio di dipinti Armida dedica a Salomè, la capricciosa danzatrice che si invaghì di san Giovanni Battista: nel ricordo di Oscar Wilde la pittrice fiorentina rilegge a modo suo  la leggenda biblica, compiendo una significativa eccezione. Salomè è difatti l’unica donna nuda che compare nel ciclo Bodies, risultando qui singolare frammento di corpo maschile, la testa decapitata di san Giovanni.
Le composizioni con Salomè sono altresì le uniche colorate, recuperando il senso della tavolozza dei precedenti cicli dei Grandi fiori o dei Paesaggi con canyon: la Nardi ha infatti scelto originalmente di rendere le sue notevoli anatomie virili solo mediante l’uso del bianco-e-nero, evocando la tecnica del fumetto e delle vecchie foto, nonché le suggestioni dei primi decenni del cinema sonoro.
Si tratta di una scelta di tipo concettuale, più che di un senso illustrativo alla Tom of Finland: Armida sembra infatti volersi così inserire nel “medialismo”, corrente di matrice neo-pop e fumettara, della quale è stato notevole esponente (nonché iniziatore) il torinese Gian Marco Montesano.
Ma la spregiudicata artista fiorentina ci mette di suo un senso ludico e sensuale, un’ironia eroticamente spiazzante, la ricerca del gusto ipertrofico, tagli formali eccentrici e antiaccademici.
Insomma, Armida Pupa Nardi, pur vivendo in una città dalle infinite suggestioni figurative, non compie pedissequi omaggi ai “Prigioni” michelangioleschi o ai maestri omofili del Rinascimento o del Barocco toscano: i suoi notevoli corpi maschili sono dipinti con la fresca sensibilità di una pittrice pienamente immersa in una società multimediale, che ha sdoganato finalmente la bellezza del corpo maschile nelle pellicole cinematografiche e negli spot pubblicitari degli stilisti di moda.
E lei lo ha fatto in un ciclo di quadri che giocano sapientemente con le luci e con le ombre, con il senso bidimensionale e quello plastico, con le campiture piatte e l’Eros quieto: la maga Armida cattura così l’attenzione dello spettatore in modo intrigante e sapiente, e nessuno riesce a restare indifferente ai suoi
BODIES, uomo o donna che siano.
(dalla nota di LUCIO SCARDINO, storico dell’arte e autore di numerose ricerche e pubblicazioni dedicate all’arte ferrarese e nazionale)

La vernice della mostra di ARMIDA PUPA NARDI,
 curata da ENRICO RAVEGNANI
 e introdotta dallo storico dell’arte LUCIO SCARDINO,
 avrà luogo venerdì 4 ottobre 2013 alle ore 18.30 
 presso Palazzo della Racchetta (Via Vaspergolo 6/a, Ferrara).

TAG – FESTIVAL DI CULTURA LGBT vi aspetta a Ferrara dal 4 al 6 ottobre 2013 presso Palazzo della Racchetta, in Via Vaspergolo 6/a.
Info: 393.5749359 – info@circomassimo.org

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