All’ingresso della cappella
dell’ospedale di Cona (FE) è comparso un volantino per fermare la legge contro
l’omofobia, corredato di invito a raccogliere le firme online sul sito di
informazione cattolica “La Nuova Bussola Quotidiana”.
Ad affiggerlo è stato don
Stefano Piccinelli, cappellano dell’ospedale.
Un’iniziativa fortemente
discriminatoria che ha spinto la nostra associazione a scrivere al Dott.
Gabriele Rinaldi, direttore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
E alla stampa locale.
Questo il contenuto dell’e-mail,
che vogliamo condividere con voi.
Gent.le Dott. Rinaldi,
attraverso questa e-mail Circomassimo
– Arcigay e Arcilesbica Ferrara vuole
esprimere il proprio sdegno nei confronti del volantino affisso dal cappellano
dell’ospedale di Cona nel tentativo di fermare il disegno di legge che
introdurrà in Italia il reato di omofobia e transfobia.
Don Stefano Piccinelli ha
promosso in un luogo pubblico un’iniziativa fortemente discriminatoria contro
gay, lesbiche e transessuali, amplificando l’appello del sito di informazione
cattolica “La Nuova Bussola Quotidiana”.
L’etica che scaturisce da questi
atteggiamenti e comportamenti è agli antipodi dal messaggio morale cristiano,
ma ancor più grave è che l’invito omofobico sia stato lanciato dal nuovo Polo
Ospedaliero Sant’Anna, che ci auguriamo possa prendere provvedimenti immediati.
Senza libero pensiero e senza
libera espressione non vi è democrazia. Ma la stessa democrazia è perduta se
non si frenano le pericolose tendenze a manifestare odio e intolleranza. Il
diritto di esprimere il proprio pensiero deve essere attentamente bilanciato
con la necessità di garantire comunque il rispetto della dignità e
dell’uguaglianza per tutti. E il volantino affisso da don Piccinelli
all’interno dell’ospedale della nostra città non va certamente in questa
direzione.
Ferrara è da sempre attenta a
condividere e promuovere il principio dell’uguaglianza.
Lo ha dimostrato istituendo già
nel 2006 l’Elenco delle Unioni Civili, e lo ha ribadito nel 2011 grazie al
PROTOCOLLO INTERISTITUZIONALE PER IL CONTRASTO ALL’OMOFOBIA (P.I.C.O.) siglato
tra Circomassimo – Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Famiglie Arcobaleno Ferrara, Agedo Ferrara, Provincia
di Ferrara, Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, CGIL – Area nuovi diritti Ferrara, UIL Ferrara, Uisp – Comitato Provinciale di Ferrara, Centro Donna Giustizia e Centro d’Ascolto Uomini Maltrattanti.
Tra i nuovi importanti firmatari
che stanno per aderire a questo processo di cambiamento, troviamo sia la AUSL
Ferrara sia l’Azienda Ospedaliero-Universitaria
Ferrara, il
che rende ancora più deprecabile l’azione di don Piccinelli.
In gioco non c’è la violazione
della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, ma sono
piuttosto a repentaglio le vite di gay, lesbiche e transessuali.
L’omofobia è assimilabile a
razzismo, xenofobia, antisemitismo, sessismo, e trova terreno fertile nel
pregiudizio.
Essere bersaglio di un odio
ingiustificato produce delle conseguenze negative sulla persona: malessere, esclusione,
disagio.
La discriminazione ha come
conseguenza l’esclusione di omosessuali e transessuali, e investe
trasversalmente la nostra società, dalla scuola al mondo dello sport e del
lavoro: un fenomeno che appare ancor più drammatico in quanto coinvolge spesso
ragazze e ragazzi giovanissimi e per questo sprovvisti degli strumenti
culturali e del necessario sostegno sociale e familiare per affrontare uno
stigma ingiusto e violento.
Se negli Stati Uniti le
dichiarazioni del presidente Barack Obama rendono i comportamenti omofobici
sempre più anacronistici, nel nostro paese l’intolleranza della Chiesa e l’indulgenza
del Parlamento incoraggiano la moltiplicazione delle aggressioni a gay,
lesbiche e transessuali.
I media hanno dato ampio spazio
alla vicenda tragica del “ragazzo coi pantaloni rosa”, il quindicenne romano
preso in giro dai compagni per il suo modo di vestire, che un pomeriggio del
novembre scorso ha scelto di impiccarsi, stanco di subire insulti e di essere
considerato inadeguato. Ma i dati sono ben più allarmanti: nel 2012 ci sono
stati sette gli omicidi per omofobia e transfobia, tre già in questo 2013, per
non parlare delle tante aggressioni testimoniate dalla stampa, dei pestaggi
taciuti, dei sempre più diffusi casi di bullismo.
Circomassimo – Arcigay e
Arcilesbica Ferrara prende le distanze dal
gesto sconsiderato di don Stefano Piccinelli, preferendo rimanere vicina a
tutti quei ragazzi che hanno deciso di agire – nonostante in Italia manchi
ancora una legge contro l’omofobia e la trasfobia – denunciando quanto subito,
come il sedicenne di Arezzo pestato da un coetaneo; i ragazzi del liceo
classico Vivona di Roma insultati e derisi sui social network per avere
realizzato un video contro il bullismo; il diciassettenne del liceo scientifico
Scotti-Einstein di Ischia insultato sui muri della scuola dove aveva osato
candidarsi a rappresentante d’istituto (nello stesso liceo in cui qualche anno
fa un altro ragazzo si era impiccato perché messo all’indice dai compagni); il
sedicenne di Vicenza oggetto di ogni vessazione da parte di un gruppo di cinque
compagni di scuola; il quattordicenne di Gorizia insultato dai coetanei perché
considerato troppo poco macho.
Gli italiani devono prendere atto
che tra i propri amici, parenti o vicini di casa possono esserci gay, lesbiche
o transessuali, e che tutti hanno la stessa dignità e devono avere gli stessi
diritti. Perché omosessuali e transessuali sono uomini e donne che amano,
soffrono, desiderano costruire una famiglia esattamente come gli altri.
È diventato ineludibile
affrontare un problema che da tempo le associazioni a tutela delle persone LGBT
denunciano: l’Italia non riconosce e non tutela
le coppie gay. Per questo, agli occhi della comunità omosessuale
internazionale, il nostro è un paese arretrato e incivile.
Crediamo che l’omofobia e la
transfobia si combattano con l’educazione: è per questo che, in attesa di una
legge che tuteli anche in Italia gay, lesbiche e transessuali, Circomassimo
– Arcigay e Arcilesbica Ferrara continuerà
a lavorare affinché la società impari a conoscere maggiormente la realtà delle
persone omosessuali.
Perché solo la conoscenza può
contribuire a sradicare i comportamenti intolleranti.
Lo facciamo sostenendo con
Famiglie Arcobaleno i laboratori organizzati nelle scuole superiori di Ferrara
dall’Associazione genitori, parenti e amici di omosessuali (Agedo).
Lo faremo giovedì 25 luglio,
presso la libreria Ibs, incontrando lo scrittore Sebastiano Mauri per l’ultimo
appuntamento con DRINK A BOOK: NOTTURNI LETTERARI A TEMATICA GAY, LESBICA E
TRANSESSUALE.
L’impegno di Arcigay Ferrara
continuerà anche in autunno grazie a TAG – FESTIVAL DI CULTURA OMOSESSUALE,
progettato in collaborazione con Palazzo della Racchetta: la manifestazione si
terrà dal 4 al 6 ottobre 2013, all’interno del Festival “Internazionale a
Ferrara”, e sarà un’occasione privilegiata per infondere l’importanza del
confronto e aprire un dialogo con chi non ha ancora gli strumenti per conoscere
e capire la realtà del mondo gay. La manifestazione promuoverà
incontri e dibattiti con volti noti della stampa e della televisione per
educare tutti alla diversità.
Anche don Stefano Piccinelli, ci auguriamo.
Cordiali saluti,
Massimiliano De Giovanni
Cristina Zanella
Presidenti CIRCOMASSIMO – ARCIGAY E ARCILESBICA FERRARA
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